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HI-LING

LINGUISTICA AL LICEO

UNIT 2: VIOLATION OF MAXIMS

Lezione 4: Cortesia

Definizione: La cortesia si riferisce all'espressione linguistica del rispetto, della gentilezza e della considerazione sociale. È un aspetto importante della comunicazione che influenza il modo in cui le persone interagiscono tra loro.

Concetti Chiave

  • Cortesia positiva

  • Cortesia negativa

  • Atti di minaccia alla faccia

  • Implicazione conversazionale

  • Convenzionalizzazione

MODULO 1: SALVARE E PROTEGGERE LA FACCIA

Nei rapporti con gli altri, siamo guidati dalle cosiddette norme. Si tratta di norme e regole di comportamento generalmente riconosciute e accettate in una certa società. Regolano la vita in comune. Queste norme ci servono come linee guida per il comportamento appropriato e aiutano a mantenere l'ordine sociale. Una norma importante è la cortesia. Per esempio, la cortesia controlla il modo in cui ci rivolgiamo a certe persone: ci rivolgiamo ai nostri insegnanti e superiori con il cognome, e ai nostri genitori e compagni di classe con il nome. Questa norma può essere definita con il termine "faccia". Si riferisce a certi bisogni che l'individuo ha nei confronti con altri nella società. Ognuno vuole proteggere la propria faccia, il che si riflette in espressioni come "salvare" o "perdere" la faccia.

Ogni persona ha due facce, una positiva e una negativa (questo non significa che una è buona e una è cattiva, ma sottolinea che i due aspetti si completano). Entrambi hanno bisogno di essere "coltivati" attraverso la cortesia nell'interazione: La faccia positiva ha bisogno di essere riconosciuta dagli altri, mentre la faccia negativa vuole preservare la propria libertà (di agenzia) ed essere al sicuro dalle minacce degli altri. La cortesia consiste nel proteggere la faccia negativa degli altri e nel sostenere la loro faccia positiva nell'interazione. Questo funziona come un tacito contratto, nel senso che idealmente trattiamo gli altri come si vorrebbe essere trattati.

In base ai due volti, esistono anche due tipi di cortesia: La cortesia positiva sostiene e rafforza la faccia positiva dell’interlocutore - ad esempio, siamo cortesi positivamente quando facciamo un complimento a qualcuno. La cortesia negativa consiste nel proteggere la libertà dell'altra persona. Le persone si tengono a distanza l'una dall'altra per non ferirsi. Tutti gli atti linguistici indiretti (vedere lezione 3) fanno parte di questa forma di cortesia; segnalano all'altra persona che rispettiamo il suo spazio di manovra. Formulando preoccupazioni e critiche in modo indiretto, siamo educati, ad esempio come domanda e al congiuntivo o come affermazione (Potresti per favore aiutarmi? dovrebbe significare "Aiutami!". / La musica è molto alta. è la formulazione educata per "Abbassa la musica!").

Questo per quanto riguarda la teoria. Vediamo ora un altro esempio:

 

Anna e Beat lavorano insieme alla loro presentazione sulla Seconda Guerra Mondiale. Anna ha già preparato una presentazione in PowerPoint e ora la consegna a Beat. "Grazie Anna, hai fatto un buon lavoro. Mi hai risparmiato un sacco di lavoro", dice Beat. Anna risponde: "Nessun problema. Potresti cercare su Internet le immagini da mettere entro la prossima settimana?". "Certo, lo farò!", dice Beat, "Allora ci vediamo domani".

In questo esempio, c'è sia una misura per sostenere la faccia positiva, sia una per proteggere quella negativa. Beat rafforza la faccia positiva di Anna facendole un complimento: dice che ha fatto un buon lavoro che gli ha fatto risparmiare lavoro. La faccia positiva ha bisogno di riconoscimento, che riceve attraverso un complimento. Anna sceglie poi la strategia della comunicazione indiretta per chiedere a Beat di cercare le immagini necessarie facendo una domanda, proteggendo così la sua faccia negativa. Avrebbe anche potuto dire: "Cerca immagini entro la prossima settimana!", ma una simile richiesta avrebbe minacciato la faccia negativa di Beat. Una richiesta darebbe l'impressione di una persuasione o di un obbligo, mentre una domanda permette a Beat di sentirsi autodeterminato: accetta di cercare le foto.

Nella vita reale, non sempre ci atteniamo alle misure di protezione della faccia, non sempre siamo cortesi: a volte minacciamo la faccia di qualcuno. Queste azioni vengono definite atti di minaccia alla faccia. Gli atti di minaccia alla faccia possono essere classificati in base a due parametri: Quale faccia viene minacciata  di chi è la faccia minacciata:

Prima di continuare a leggere, pensate a come questi atti linguistici minacciano la faccia.

La critica è un atto che minaccia la faccia positiva dell'ascoltatore perché gli viene rimproverato di aver fatto qualcosa di sbagliato o di cattivo. Si tratta di una valutazione negativa della sua immagine di sé. Dare un ordine a qualcuno minaccia la sua faccia negativa, visto che limita la libertà personale di chi ascolta. Le scuse minacciano la faccia positiva di chi parla, visto che ammette le proprie mancanze, danneggiando l'immagine positiva di sé. Ringraziare qualcuno è considerato una minaccia alla propria faccia negativa, perché chi parla ringrazia perché si sente obbligato a farlo. Questo obbligo sentito è una restrizione della libertà d'azione e quindi minaccia la faccia negativa. Esistono altri atti linguistici che possono essere classificati secondo questi criteri, come ad esempio fare dei complimenti o fare una promessa.

Discussione

Discutete in coppia su come la teoria della cortesia positiva e negativa possa essere applicata alle seguenti situazioni. Queste persone stanno proteggendo la loro faccia? O stanno minacciando la loro faccia? Quale faccia e di chi? Cosa potrebbero fare di meglio o di peggio?

Soluzione Nel primo esempio, Alex comunica indirettamente usando il congiuntivo II per salvare la faccia negativa di Lisa. Esprime una cortesia negativa non chiedendole direttamente di aiutarlo, ma sottolineando indirettamente che apprezzerebbe il suo aiuto. Lisa, invece, esprime una cortesia positiva quando complimenta Alex per il suo lavoro. A differenza di Alex, lei comunica direttamente. Nel secondo esempio, il capo critica il dipendente, minacciando la sua faccia positiva. L'effetto è ancora più forte perché la critica avviene in pubblico. Il dipendente poi si scusa, il che minaccia anche la sua faccia positiva. Inoltre, il capo chiede al dipendente di consegnare le cifre corrette entro il giorno successivo. Questo minaccia la faccia negativa del dipendente, perché limita la sua libertà personale. Il capo minaccia quindi entrambe le faccie del dipendente. Per salvare la faccia del dipendente, il capo non dovrebbe criticare il suo dipendente in pubblico e utilizzare atti linguistici indiretti. Ad esempio, potrebbe chiedere al dipendente se pensa di poter ottenere i numeri giusti entro il giorno successivo, invece di dargli semplicemente istruzioni in tal senso.

MODULE 2: IMPLICATURA CONVERSAZIONALE

Abbiamo visto che una strategia popolare per proteggere la faccia negativa è l'uso di atti linguistici indiretti. Tuttavia, per far sì che l'altra persona capisca realmente quello che volete esprimere, deve dedurre dall'enunciato letterale (ad esempio, Il volume è molto alto.) il significato effettivamente voluto (ad esempio, Abbassa la musica!). L’inferenza qui è chiamata implicatura conversazionale.

Le implicature conversazionali sono inferenze da enunciati che non fanno parte del significato dei segni linguistici, ma esistono quando i segni vengono usati nella comunicazione e si basano su conoscenze condivise dagli interlocutori. La conoscenza di base comprende, tra l'altro, il precontesto linguistico dell'enunciato, la conoscenza di come si tiene una conversazione, il "dove, quando, come e con chi" della situazione comunicativa e la conoscenza del mondo dei partecipanti. Per fare un esempio:

Lisa: Hai un fazzoletto?

Otto: La mia giacca è laggiù.

Queste affermazioni appaiono incoerenti se considerate isolatamente e nel loro significato letterale. Ma se passiamo al livello conversazionale e includiamo la conoscenza condivisa dei partecipanti alla conversazione, riconosciamo due implicazioni. Otto non deduce dalla domanda di Lisa che lei vuole sapere se ha un fazzoletto in casa, ma che lei glielo sta chiedendo indirettamente. Lisa deduce dalla risposta di Otto che, anche se a prima vista non sembra, ha a che fare con la sua domanda e che Otto vuole confermare in modo economico che ha un fazzoletto, che è nella tasca della sua giacca e che le permette di prenderlo da lì.

La base per il funzionamento di queste implicazioni conversazionali è costituita da leggi non scritte che tutti i partecipanti alla conversazione seguono. I partecipanti di una conversazione assumono che l'altra persona si comporterà in modo cooperativo nella conversazione e quindi presumono che tutto quello che l'altra persona dice abbia un significato per la conversazione (principio di cooperazione). Poi, ci sono altre cosiddette massime conversazionali, cioè linee guida per le conversazioni. Per saperne di più sulle massime conversazionali e sul principio di cooperazione, consultare la lezione 2.

Le implicature conversazionali funzionano sulla base delle massime conversazionali, le inferenze sono offerte (implicate) dal parlante e usate dall'ascoltatore. Le implicazioni conversazionali consistono in due fasi: (a) nella fase negativa, riconosciamo che il principio di cooperazione non viene apparentemente rispettato; (b) nella fase positiva, il principio di cooperazione viene preservato deducendo quello che si intende effettivamente da ciò che viene detto. In questo caso, non è necessario attenersi alle massime conversazionali; anche una ignoranza deliberata raggiunge il suo scopo, perché l'ascoltatore continua ad assumere un significato all'enunciato - secondo il principio di cooperazione - e cerca la motivazione dell’ignoranza delle massime. Nell'esempio precedente, in cui Lisa è indiretta, sembra che Otto non stia collaborando alla conversazione. Quindi, Otto conclude dalla domanda che non può essere intesa in senso letterale, che Lisa non è interessata alle sue scorte (quello che metti da parte, perché nei hai comprato tanto), ma deve significare qualcos'altro. In questo caso lo può dedurre dalle sue conoscenze pregresse e dalla situazione della conversazione. Otto ha già incontrato richieste sotto forma di domande. Inoltre, Lisa ha appena versato un po' di tè. Otto conclude quindi che lei vuole un fazzoletto e che sta usando una strategia di cortesia indiretta per evitare la maleducata richiesta diretta Dammi un fazzoletto!

Una proprietà importante delle implicature conversazionali è che possono essere ricostruite come processi inferenziali - come appena mostrato nell'esempio. Inoltre, possono essere cancellate, cioè: visto che sono significati pragmatici (= dipendenti dal contesto) che nascono attraverso il contesto e non fanno parte della semantica dei segni linguistici stessi, possono essere eliminate cambiando il contesto: Hai un fazzoletto? Non te lo chiedo perché ne voglio uno, ma perché voglio sapere se sei una persona che pianifica in anticipo. Il fatto che si tratti di inferenze contestuali è dimostrato anche dal fatto che, cambiando il contesto, sono ipotizzabili anche altre implicazioni, ad esempio dall'affermazione di Otto secondo cui Lisa dovrebbe usare la sua (vecchia) giacca invece di un fazzoletto.

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Missione

Il significato che si sviluppa con le implicature conversazionali è inizialmente basato interamente sul contesto situazionale, non risiede nel segno linguistico stesso. Se lo stesso sottinteso conversazionale viene usato frequentemente e da molti utilizzatori della lingua, allora può accadere che il significato venga trasferito dal contesto conversazionale a un segno linguistico. Così può essere incorporato saldamente nel significato del segno (= semantica): L'implicatura conversazionale viene convenzionalizzata e quindi si passa da un significato pragmatico a uno semantico. Il nuovo significato non dipende più dal particolare contesto situazionale in cui viene pronunciato, ma appartiene alla semantica del segno verbale.

Se osserviamo la congiunzione mentre, questo passaggio è già avvenuto: Il significato originario a cui si riferiva l'implicatura conversazionale era che due eventi accadono nello stesso momento (Mentre lui cuoce le uova, lei mette il latte). In alcuni contesti, a partire da questa simultaneità, si è implicato conversazionalmente che le clausole subordinate collegate da mentre hanno una relazione avversativa (= contrastante): Mentre lui sta già cucinando le uova, lei è ancora sdraiata pigramente a letto. Nel frattempo, questa implicazione conversazionale è stata convenzionalizzata, cioè è entrata nel significato segnico di mentre come 'contrastante' oltre che come 'temporale' ed è quindi diventata indipendente dal contesto pragmatico. Ciò si vede dal fatto che ora sono possibili contesti in cui la sovrapposizione temporale, che era alla base dell'implicatura conversazionale, non esiste più: Mentre la mia bisnonna aveva il naso grosso, io ho i piedi grossi.

Per quelli veloci:

La convenzionalizzazione delle implicature conversazionali

Lavorate da soli: Confrontate le frasi di esempio con le congiunzioni da quando (italiano) e since (inglese). Qual è il significato originale di da quando e since? Quale altro significato possono esprimere? In quale delle due lingue si tratta di un significato puramente pragmatico (implicatura conversazionale), in quale è stato convenzionalizzato (cioè fa parte del significato segnico)? Spiegate la vostra decisione con l'aiuto degli esempi 1) e 2).

Nota: un * prima di una frase significa che la frase è grammaticalmente scorretta e non può essere detta in questo modo.

1a) Da quando ci siamo conosciuti, hai sempre indossato la stessa giacca.
1b) Mi sento meglio da quando ho smesso di fumare.
1c) *Da quando domani ho un esame, non posso venire al cinema con te.

2a) It hasn’t stopped raining since we have been waiting.

2b) Since I will not be home, Lisa will answer the phone.

Ora discutete con la persona accanto a voi.

Esercizio

Soluzione Linguaggio scritto: visivo, comprensibile domani, spaziale, modificabile, pianificabile Linguaggio parlato: uditivo, orale, prodotto in tempo reale, comprensibile solo nello stesso momento e luogo, temporale, programmabile, interazione in tempo reale Il linguaggio scritto è considerato più formale e ufficiale. Esempi di entrambi i tipi di linguaggio: memo vocali (linguaggio parlato, ma ripetibile, quindi più permanente) o snap (linguaggio scritto, ma visualizzabile una sola volta). Esempio di nessuna delle due categorie: Pensieri (non sono né parlati né scritti, ma assumono la forma del discorso).

Riflessioni finali

Vi è mai capitato che i vostri tentativi di essere cortesi siano falliti? O che c'è stato un malinteso perché il vostro interlocutore non ha decifrato correttamente la vostra frase cortese? Come potreste evitare queste situazioni in futuro?

Damaris Nübling (2010). Historische Sprachwissenschaft des Deutschen. Eine Einführung in die Prinzipien des Sprachwandels. Tübingen: Narr.

Fonti citate

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