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HI-LING

LINGUISTICA AL LICEO

UNIT 2: VIOLATION OF MAXIMS

LEZIONE 3: GRAMMATICA VALENZIALE

Definizione:  

La grammatica valenziale può essere descritta come una serie di teorie basate sulle relazioni tra gli elementi di una frase ed in particolar modo quelle con il verbo. 

In altre parole, è un modello alternativo per l’analisi di una frase.

Concetti chiave

  • La centralità del verbo

  • La valenza verbale

  • Tipi di verbi in base alla loro valenza

  • Argomenti e circostanziali

Il primo e più importante concetto della grammatica valenziale è rappresentato dalla centralità del verbo. A differenza della grammatica tradizionale, per cui la nostra attenzione è posta sul ruolo chiave del soggetto, le teorie sulla grammatica valenziale hanno il loro focus sul verbo. In altri termini, possiamo immaginare il verbo come il punto di inizio per la creazione di una frase così come il nucleo di una cellula è la parte fondamentale per lo sviluppo di una forma di vita. Il verbo è quindi visto come il nucleo di una frase dal momento che è da solo in grado di dare importanti informazioni di base su un dato evento.

Quando pensiamo ad un verbo ed al suo significato, sappiamo immediatamente quanti e quali elementi sono necessari per la costruzione di una frase così come quali tipi di costituenti (parti del discorso) abbiamo bisogno. Un esempio può aiutare a chiarire quanto detto. I verbi “dormire” e “dare” hanno chiaramente due significati diversi ma c’è anche un’altra differenza che notiamo: il verbo “dormire” ha semplicemente bisogno del soggetto per formare una frase dotata di significato. Questo non è vero per il verbo “dare”: oltre al soggetto c’è bisogno sia di un oggetto diretto sia di un oggetto indiretto per formare una frase. 

I verbi presentano un numero diverso di elementi necessari. Questa caratteristica è detta valenza verbale. I verbi vengono definiti nello specifico come “predicati” mentre gli elementi necessari per formare una frase sono gli “argomenti”. Esistono varie tipologie di argomenti (soggetto, oggetto diretto/indiretto etc…). Il predicato può anche essere semplice o composto (quando è presente un verbo ausiliare).

UNITÀ 1: IL VERBO È IL PUNTO DI PARTENZA

Descrizione: in gruppo, per ogni frase, indicate il soggetto, l’oggetto diretto e gli altri argomenti (se presenti). Perché alcune frasi hanno più di un argomento? Discutete insieme sul ruolo nello stabilire il numero di costituenti. 

Esercizio 1

Soluzioni . . . 1 Soggetto: Anna Oggetto diretto: un libro Altro argomento: a John 2 Soggetto: Maria Oggetto diretto: una lettera Altro argomento: al suo amico di penna 3 Soggetto:​ gli studenti Oggetto diretto: una domanda Altri argomenti: alla docente 4 Soggetto: lo chef Oggetto diretto: un pasto delizioso Altri argomenti: --- 5 Soggetto:​ Mauro Oggetto diretto: un bouquet di fiori Altro argomento: alla fidanzata 6 Soggetto: i ragazzi Oggetto direttot: il loro aiuto Altri argomenti:​​​ all'anziana signora 7 Soggetto: Stefano Oggetto diretto: una bottiglia di vino Altri argomenti:​​​ --- 8 Soggetto: la pioggia Oggetto diretto: i nostri piani Altri argomenti:​​​ --- 9 Soggetto: il gatto Oggetto diretto: il topo Altri argomenti:​​​ --- 10 Soggetto: i ragazzi Oggetto diretto: il pranzo Altri argomenti:​​​ ---

  • Anna ha dato un libro a John. 

    1. Soggetto:

    2. Oggetto diretto:

    3. Altri argomenti:

  • Maria ha scritto una lettera al suo amico di penna.

    1. Soggetto:

    2. Oggetto diretto:

    3. Altri argomenti:

  • Lo studente fa una domanda alla docente.

    1. Soggetto:

    2. Oggetto diretto

    3. Altri argomenti

  • Lo chef ha preparato un pasto delizioso per gli ospiti.

    1. Soggetto:

    2. Oggetto diretto:

    3. Altri argomenti:

  • Mauro ha regalato un bouquet di fiori alla fidanzata.

    1. Soggetto:

    2. Oggetto diretto:

    3. Altri argomenti:

  • I ragazzi hanno offerto il loro aiuto all’anziana.

  1. Soggetto:

  2. Oggetto diretto:

  3. Altri argomenti:​​​

  • Stefano ha comprato una bottiglia di vino per la festa.

  1. Soggetto:

  2. Oggetto diretto:

  3. Altro argomento:

  • La pioggia ha rovinato i nostri piani per il picnic. 

  1. Soggetto:

  2. Oggetto diretto:

  3. Altri argomenti:

  • Il gatto ha inseguito il topo in cucina.

  1. Soggetto:

  2. Oggetto diretto:

  3. Altri argomenti:

  • I ragazzi hanno mangiato il pranzo nel parco.

  1. Soggetto:

  2. Oggetto diretto:

  3. Altri argomenti:

UNITÀ 2: I DIVERSI TIPI DI VALENZA

I verbi possono essere raggruppati secondo la loro valenza e cioè secondo il tipo di relazioni che creano in una frase. Frasi molto semplici possono contenere anche solo uno o addirittura nessun argomento ma si possono verificare situazioni molto più complesse in base alla valenza verbale.

Abbiamo 5 tipi di valenza:

Verbi avalenti (a valenza 0)= questa categoria è rappresentata dai verbi che sono etichettati come “impersonali”. Un esempio è il verbo “piovere” come segue: “piove”. 

Verbi monovalenti= conosciuti anche come verbi “intransitivi”, si tratta di verbi come “dormire” come nell’esempio “Sven dorme”.

Verbi bivalenti= noti anche come verbi transitivi. È il caso del verbo “ricevere” come nell’esempio “Julia ha ricevuto un libro”. 

Verbi trivalenti= si tratta di verbi che necessitano tre argomenti come nel caso del verbo “dare” dell’esempio “Sven dà un libro a suo fratello. 

Verbi quadrivalenti= Si tratta della categoria più complessa poiché richiede 4 argomenti. Un esempio è dato dal verbo “tradurre”. Es: “traduco la poesia dall’inglese all’italiano”. 

Va però detto che anche una frase semplice come “Julia ha ricevuto un libro” può sempre essere ampliata aggiungendo degli elementi nuovi. Possiamo infatti anche scrivere “Julia ha ricevuto un libro per i suoi futuri studi di linguistica all’Università di Berna”. Questi nuovi elementi contribuiscono a creare una frase molto più complessa e dettagliata ma non sono necessari per la formazione di una frase sensata. Questi elementi vengono definiti quindi “circostanziali” perché danno alla frase delle informazioni aggiuntive. 

Esercizio 2

Descrizione: per ogni frase, indicate il tipo di valenza come nell’esempio seguente:

Piove.

  1. avalente

  2. bivalente

  3. trivalente

  • Il sole sorge a est.

  1. Bivalente.​

  2. Monovalente.

  3. Trivalente.

  • Cucinare è il mio passatempo preferito.

  1. Avalente.​

  2. Bivalente.

  3. Nessuna.

  • Laura ha imparato il francese a scuola.

  1. Bivalente.​

  2. Trivalente.

  3. Quadrivalente.

  • La musica evoca forti emozioni.

  1. Monovalente.

  2. Avalente.

  3. Bivalente.

  • Leggere è una buona abitudine

  1. Monovalente.

  2. Bivalente.

  3. Trivalente.

  • Un arcobaleno è apparso dopo la pioggia.

  1. Avalente.

  2. Monovalente.

  3. Nessuna.

  • I fiori sbocciano in primavera.

  1. Monovalente.

  2. Quadrivalente.

  3. Nessuna.

  • Nevica. 

  1. Trivalente.

  2. Quadrivalente.

  3. Avalente.

Soluzioni: . . . 1 Bivalente.​ Monovalente. ✓ Trivalente. 2 Avalente.​ Bivalente. ✓ Nessuna. 3 Bivalente.​ ✓ Trivalente. Quadrivalente. 4 Monovalente. Avalente. Bivalente. ✓ 5 Monovalente. Bivalente. ✓ Trivalente. 6 Avalente. Monovalente. ✓ Nessuna. 7 Monovalent​e. ✓ Quadrivalente. Nessuna. 8 Trivalente.​ Quadrivalente. Avalente. ✓

Riflessioni finali di questa lezione

Avete imparato che i verbi possono essere distinti in base alla loro valenza, ovvero il numero di elementi necessari richiesti per formare una frase. Un altro aspetto importante di questa lezione è la differenza tra argomenti e circostanziali. 

Quellenverzeichnis

  • Di Meola, Claudio, La linguistica tedesca. Un’introduzione con esercizi e bibliografia ragionata, Bulzoni Editore, 2004.

  • La Fauci, Nunzio, Compendio di sintassi italiana, Il Mulino, 2009. 

  • Sabatini, Francesco; Camodeca, Carmela; De Satis Cristina, Sistema e testo. Dalla grammatica valenziale all’esperienza dei testi, Loescher, 2011. 

  • Tallerman, Maggie, Understanding Syntax, Routledge, 1998.

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